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Disintossicare il fegato: falsi miti e consigli utili

Sapevi che esistono tante fake news e falsi miti legati alla depurazione del fegato? Scopri nell’articolo come riconoscerle, insieme ad alcune best practice per mantenere in salute questo prezioso organo!

 

 

Il fegato è l’organo solido più grande del corpo. Rimuove le tossine dal sangue dell’organismo, mantiene sani i livelli di zucchero nel sangue, regola la coagulazione del sangue e svolge centinaia di altre funzioni vitali per il nostro corpo. Tutti, più o meno, sanno cos’è il fegato. Forse, però, pochi di noi sanno davvero quanto questo nostro organo sia vitale e prezioso e, quale lavoro compie quotidianamente per il nostro corpo e la nostra salute.

 

Il fegato rappresenta il principale sistema di filtraggio del corpo umano e svolge un ruolo chiave nella regolazione del metabolismo e secrezione, immagazzinamento e detossificazione di sostanze endogene ed esogene. Converte le tossine in prodotti di scarto, purifica il sangue e metabolizza i farmaci così come i nutrienti per fornire all’organismo alcune delle proteine più importanti. Essendo una parte fondamentale della regolazione generale dell’organismo, è fondamentale mantenere il fegato in salute e limitare gli eccessi. Non di rado, infatti, questo organo si ammala o va incontro a serie compromissioni date si da malattie, come ad esempio le epatiti virali ma, molto spesso, dall’abuso di alcol, farmaci, sostanze stupefacenti, oppure semplicemente a causa di una alimentazione scorretta o ricca di grassi.

 

 

Negli ultimi anni, il mercato è stato invaso da molti prodotti che riportano fra le indicazioni d’uso la capacità di disintossicare e depurare il fegato, sia a seguito di un fine settimana con stravizi alimentari, sia che tu voglia solo mantenere una corretta funzionalità epatica fino a dire di riparare un fegato già danneggiato. Cerchiamo, dunque, di sfatare insieme alcuni falsi miti per la salute del fegato e impariamo un po’ meglio a seguire le evidenze scientifiche per distinguere quali, tra i vari preparati o integratori proposti, hanno un reale valore.

MITO N.
i prodotti per la depurazione del fegato sono importanti per il mantenimento della salute

Sebbene i prodotti per la depurazione del fegato siano confezionati e presentati come vere e proprie panacee per la salute del fegato e l’eccesso di cibo, diversi epatologi non li raccomandano, a meno che non siano stati approvati dalla Food and Drug Administration (FDA), dall’European Medicine Association (EMA) e per l’Italia dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) perché la loro efficacia deve essere provata. Questo è il motivo per cui non tutti i prodotti proposti come depurativi per il fegato sono consigliabili. Infine, non dimentichiamoci un principio basilare: nessun composto depurativo per il fegato sarà in grado di compiere miracoli, soprattutto se sottoponiamo questo organo a eccessi frequenti. Tuttavia, è bene fare delle distinzioni. Vi sono degli ingredienti contenuti in alcuni prodotti depuratori per il fegato che hanno mostrato risultati ed effetti positivi. Il cardo mariano per esempio, sembrerebbe avere l’effetto benefico di ridurre l’infiammazione del fegato, così come sembrerebbe fare lo zenzero (detto anche ginger), il cui effetto protettivo e antinfiammatorio è ben noto nella medicina orientale. Sono tuttora in corso diverse ricerche e studi clinici sugli esseri umani per poter confermare e, dunque, raccomandare l’uso di routine di questi composti naturali a scopo di prevenzione delle malattie epatiche (in particolare, la steatosi epatica non alcolica)

Per quanto riguarda l’eccesso di alcol o di cibo, è sempre meglio non esagerare se vogliamo preservare nel tempo la salute del nostro fegato. Purtroppo, non è stato ancora ben dimostrato che i depurativi siano in grado di liberare l’organismo dai danni causati da abuso di cibi pesanti o bevande alcoliche, oltre il fatto che tutti gli eccessi causano danni non solo al fegato ma anche al nostro cuore.

consigli fegato

Le donne hanno un metabolismo dell’alcol diverso e ridotto rispetto agli uomini? L’organismo femminile presenta una massa corporea inferiore rispetto all’uomo, minor quantità di acqua corporea e una minore capacità nel metabolizzare l’alcol dovuto ad una carenza dell’enzima epatico (chiamato alcol deidrogenasi) che assolve questo compito. Nella donna, pertanto, una pari quantità di bevande alcoliche assunte determina un livello di alcolemia maggiore (quantità nel sangue di alcol). Per questi motivi la donna impiega un tempo più limitato dell’uomo per diventare alcolista e sviluppa molto più rapidamente le complicanze epatiche, cardiovascolari e psichiatriche correlate all’abuso.

L’alcol, purtroppo, oggi è diffuso anche tra i giovanissimi: aperitivi infrasettimanali, eccessi del sabato sera e happy hours sono diventate abitudini considerate “normali”. Anche il bere al femminile è stato purtroppo sdoganato e ha raggiunto un’uguaglianza sociale (il consumo di alcol è distribuito praticamente in egual misura tra maschi e femmine). A questa sorta di “uguaglianza sociale”, però, non corrisponde un’uguaglianza biologica di fronte al consumo di etanolo come abbiamo visto. Che ci piaccia oppure no, per noi donne, la stessa quantità di etanolo, risulta molto più tossica e devastante rispetto al genere maschile. Un motivo in più per bere il meno possibile o, comunque, per non superare la dose di 1 unità alcolica giornaliera come raccomandato dall’OMS e dall’ISS.

Attenzione! In gravidanza l’alcol è tossico per lo sviluppo dell’embrione e del feto, pertanto, in nessun caso bisogna assumere alcolici.

la depurazione del fegato è un metodo sicuro ed efficace per perdere peso.

Molti prodotti per la disintossicazione del fegato sono venduti anche come depurativi per la perdita di peso. Tuttavia, non esistono dati clinici a sostegno dell’efficacia di tali prodotti. Anzi, alcuni integratori alimentari possono addirittura danneggiare il fegato provocando danni, devono pertanto essere usati con cautela ed attenzione. Ricordati sempre di chiedere ad uno specialista, al farmacista o al tuo medico di fiducia, evitando nella maniera più categorica le soluzioni “fai da te”.

non ci si può proteggere dalle malattie del fegato.
Invece di credere a questo falso mito, possiamo mettere in atto diverse misure preventive per proteggersi dalle malattie del fegato. Nello specifico: Non bere alcolici o limitarne fortemente l’assunzione. Per prevenire lo sviluppo di una malattia epatica di origine alcolica, gli uomini non dovrebbero consumare più di tre bicchieri al giorno e le donne non più di due bicchieri al giorno, come consigliato dall’OMS. Evitare l’aumento di peso. Mantenere l’indice di massa corporea nella norma (da 18 a 25) mangiando sano e facendo attività fisica regolare per ridurre il rischio di sviluppare la malattia del fegato grasso non alcolica. Ridurre (o evitare del tutto) i comportamenti a rischio di danno epatico. Per evitare il rischio di contrarre l’epatite virale, evitate comportamenti come l’uso di droghe illecite o i rapporti sessuali non protetti o con più partner.

Se si presentano i seguenti fattori di rischio per le malattie epatiche, è importante sottoporsi a uno screening, poiché le malattie epatiche croniche possono rimanere silenti per anni e non essere riconosciute.

Se, invece, si presentano i seguenti fattori di rischio per l’epatite C, è importante rivolgersi subito al proprio medico per uno screening, poiché quasi il 50% dei pazienti non sa di esserne affetto.

In particolare, occorre prestare attenzione in presenza di una delle seguenti condizioni:

 

  • si è ricevuta una trasfusione di sangue prima del 1992
  • uso attuale o passato di droghe illecite
  • pazienti in emodialisi
  • pazienti con HIV
  • chiunque abbia dei tatuaggi eseguiti in un ambiente non regolamentato

Il nostro fegato è un vero e proprio eroe non celebrato, che svolge più di 500 lavori senza lamentarsi. Ecco perché è importante trattarlo bene

Ma che cos'è la steatosi epatica non alcolica o NAFLD?

La steatosi epatica non alcolica (conosciuta anche con il termine NAFLD, acronimo dell’inglese non-alcoholic fatty liver disease) è una patologia caratterizzata da un eccessivo accumulo di lipidi all’interno del fegato (steatosi epatica) non associato ad un eccessivo consumo di alcolici ma prevalentemente dovuto a predisposizione genetica e/o fattori ambientali (come una dieta ricca di lipidi o per malattie come il Diabete).

Rispetto all’epatopatia alcolica la NAFLD non è una malattia, ha un minor rischio di evoluzione in cirrosi, insufficienza epatica ed epatocarcinoma. Tuttavia, potrebbe avere una evoluzione infiammatoria e trasformarsi in steatoepatite non alcolica (NASH, dall’inglese non-alcoholic steatohepatitis) che, essendo una patologia, presenta una maggior probabilità nel tempo di evolvere in condizioni patologiche assai più gravi.

La steatosi epatica non alcolica è assai diffusa e frequente: secondo alcune stime circa il 25% della popolazione globale ne sarebbe affetta, in particolare nelle nazioni maggiormente sviluppate (come Stati Uniti e Unione Europea).

fegato sano
fegato grasso
Disintossicare il Fegato può curare i danni epatici già esistenti

Non è stato dimostrato che le “pulizie del fegato” siano in grado di trattare i danni epatici esistenti, ma vi sono molte altre forme di trattamento disponibili per coloro che ne sono affetti. Ecco alcuni tipi di malattie epatiche e le relative opzioni di trattamento scientificamente provati.
Epatite A e B. È necessario vaccinarsi contro l’epatite A e B se non si è immuni o se si hanno altre patologie epatiche di base. Nel caso si fosse affetti da una infezione cronica da epatite B, esistono trattamenti e cure efficaci a cui sottoporsi.

Epatite C. Oggi sono disponibili trattamenti altamente efficaci e ben tollerati per questa forma di epatite e centri di eccellenza medica su tutto il territorio Nazionale.

Malattia del fegato grasso (o steatosi epatica) non alcolica. Il trattamento più efficace per la malattia del fegato grasso non alcolica è la perdita di peso e la cura delle alterazioni metaboliche, che hanno dimostrato di ridurre la quantità di grasso nel fegato e l’infiammazione causata dal grasso stesso.

l'obesità non aumenta il rischio di malattie epatiche

L’obesità aumenta significativamente il rischio di sviluppare la malattia del fegato grasso non alcolica. Come già indicato nel Mito 2, il grasso nel fegato può infiammarsi in maniera cronica fino allo sviluppo di fibrosi e e cirrosi del tessuto. La diffusione di sovrappeso e obesità nel mondo, specialmente nei paesi occidentali, sta portando a un rapido incremento della malattia da fegato grasso non alcolica. Purtroppo, si prevede che nei prossimi 30 anni supererà l’epatite C come principale indicazione al trapianto di fegato.

Concludendo, in questo articolo abbiamo cercato brevemente di sfatare alcuni falsi miti sulla depurazione del fegato, legati alla prevenzione ma anche alle indicazioni terapeutiche. Se, da una parte, l’efficacia di alcuni trattamenti si dimostra utile (soprattutto a scopo preventivo, tenendo sempre in considerazione diversi fattori), dall’altra, il miglior modo di prevenire è adottare uno stile di vita il più possibile sano. Qualche piccola libertà può capitare a chiunque, l’importante è non farne un’abitudine!

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