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Prevenzione

Ridurre il rischio di cancro al collo dell’utero (cervicale), si può! Ecco come.

Prevenire il tumore al collo dell’utero oggi si può. Cosa puoi fare per prevenirlo? Contribuire ad eradicare questa forma di tumore femminile legato all’ infezione da virus HPV.

COSA SONO I PAPILLOMA VIRUS

I papilloma virus umani (HPV, dall’inglese Human Papilloma Virus) sono virus a DNA che si trasmettono generalmente per via sessuale, e che si replicano nelle cellule dell’epidermide. Ne conosciamo oggi circa 200 varianti che possono essere trasmessi sessualmente e almeno 12 tipi sono oncogeni. Vengono differenziati sulla base del tessuto che colpiscono e per la gravità degli effetti che causano. Alcune di queste varianti possono causare verruche e condilomi (infezioni contagiose e molto dolorose, che interessano gli organi genitali e altre mucose come il cavo orale). Altre, invece, possono essere associate a tumori, principalmente dell’apparato riproduttivo femminile e maschile.

 

Circa 40 tipi colpiscono specificatamente la cervice uterina, la vagina, la vulva, l’ano, il pene e l’orofaringe, e una parte di questi sono definiti ad alto rischio perché sono collegati all’insorgenza di una serie di tumori e infezioni.

 

Esistono molti diversi ceppi di HPV e il rischio di cancro dipende maggiormente da alcuni tipi come l’HPV 16 e l’HPV 18, considerati tra i più pericolosi.

Il virus è estremamente diffuso nella popolazione, in particolare nei giovani. Si stima che ognuno di noi contragga un’infezione da HPV almeno una volta nella vita.

IL TUMORE CERVICALE O DEL COLLO DELL’UTERO

Il tumore  cervicale o del collo dell’utero è, a livello mondiale, la quarta forma di cancro più comune tra le donne, con circa 604 000 nuovi casi/anno e 342 000 decessi avvenuti nel 2020. I più alti tassi di incidenza e mortalità del cancro cervicale si registrano nei paesi a basso e medio reddito.

In Italia, nel 2020, sono stati stimati circa 2.400 nuovi casi (pari all’1,3% di tutti i tumori nelle donne), che lo colloca al quinto posto fra i tumori più frequenti nelle donne di età compresa fra 0 e 49 anni ( da I numeri del cancro in Italia 2020). Oltre al tumore cervicale  si aggiungono anche le altre patologie HPV-correlate che rende i costi economici diretti e indiretti legati alla diagnosi, al trattamento e all’impatto sui pazienti e sulle loro famiglie estremamente elevati.

Il cancro cervicale è prevenibile con la vaccinazione per l’HPV e curabile prima che evolva in carcinoma, purché venga diagnosticato precocemente. Per questa ragione l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità o WHO) ha sviluppato una strategia globale per portare alla sua eliminazione attraverso specifiche strategie. Se vuoi approfondire leggi la Strategia globale per l’eliminazione del cancro cervicale oppure HPV Ministero della Salute

CONTAGIO NON SIGNIFICA MALATTIA

L’infezione da HPV si trasmette soprattutto durante i rapporti sessuali (vaginali o anali), anche non completi e non protetti, con un portatore del virus. Anche altri tipi di rapporti sessuali (orali o manuali) possono essere vie di trasmissione. Se si contrae l’infezione, si può restare portatori del virus per molto tempo, senza accorgersene e senza sintomi.


L’infezione è molto più frequente di quanto non si pensi: si stima, infatti, che oltre il 75% delle donne sessualmente attive si infetti nel corso della vita con il virus HPV, con un picco nelle giovani fino a 25 anni di età. Fortunatamente la maggior parte delle infezioni è transitoria, perché il virus viene eliminato dal nostro sistema immunitario prima che possa sviluppare un effetto patogeno. 

 

L’acquisizione dell’infezione è necessaria per sviluppare il tumore, tuttavia anche altri fattori contribuiscono all’insorgenza del cancro, come il fumo di sigaretta, un  inizio precoce dell’attività sessuale e partner sessuali multipli, condizioni di immunodeficienza, la presenza in famiglia di parenti stretti con questo tumore, una dieta povera di frutta e verdura, le malattie metaboliche come l’obesità.

Se l’infezione persiste, il tempo che serve per sviluppare la malattia (tempo tra l’infezione e l’insorgere di lesioni precancerose) è di circa 5 anni, mentre per lo sviluppo di un tumore, come quello alla cervice, può essere anche di 15-20 anni.

 

Circa una donna su dieci (10%) svilupperà l’infezione persistente e sarà a rischio di sviluppare il tumore cervicale.

L’ uomo ha un rischio di infezione da HPV 5 volte superiore a quello di una donna, e spesso non ne è consapevole, Quasi un uomo su tre in tutto il mondo è infetto da almeno un tipo di HPV genitale. La prevalenza dell’infezione dell’ HPV è elevata negli uomini di età superiore ai 15 anni e gli uomini sessualmente attivi, indipendentemente dall’età, sono il maggior serbatoio di infezione genitale da HPV.

PROTEGGITI DAL CANCRO CERVICALE DA HPV

Conoscere i vari HPV, aderire ai programmi vaccinali e di screening, permette di proteggersi, individuare l’infezione e eventuali lesioni, e nel caso ricorrere per tempo ai trattamenti disponibili. Le azioni da seguire sono:

  • vaccinazione
  • screening
  • trattamento

La probabilità di guarire dopo una diagnosi di tumore del collo dell’utero in Italia è pari a circa il 64% (I numeri del cancro in Italia 2022).

LA VACCINAZIONE

Il vaccino HPV  protegge contro i tipi di HPV che più spesso causano tumori cervicali, vaginali e vulvari. La formulazione più completa attualmente disponibile in Italia è il vaccino nonavalente  attivo contro i ceppi di HPV 6, 11, 16, 18, 31, 33, 45, 52 e 58.

Il vaccino non fornisce protezione nei confronti di tutti i tipi di HPV e in ogni caso, nessun vaccino può garantire una protezione pari al 100%. È opportuno quindi che tutte le donne aderiscano agli screening, anche dopo la vaccinazione.

La vaccinazione HPV in Italia:

  • è raccomandata e gratuita nei preadolescenti di età compresa tra 11 e 12 anni e viene somministrata in due dosi a distanza di 6 mesi. Se il ciclo vaccinale inizia dopo il compimento dei 15 anni, le dosi previste sono tre. Può inoltre anche essere somministrata a partire dai 9 anni.
  • è raccomandata e gratuita (in quasi tutte le regioni d’Italia) per tutti fino all’età di 26 anni, se non sono stati già vaccinati
  • non è raccomandata per le persone di età superiore ai 26 anni.
  • Tuttavia, alcuni adulti di età compresa tra 27 e 45 anni che non sono già vaccinati possono decidere di ottenere il vaccino HPV dopo aver parlato con il proprio medico del rischio di nuove infezioni da HPV e dei possibili benefici della vaccinazione. La vaccinazione contro l’HPV in questa fascia di età fornisce meno benefici, poiché già esposte al virus.

I vaccini utilizzati proteggono contro i 9 sierotipi di HPV più pericolosi e sono estremamente sicuri ed efficaci: possono prevenire oltre il 90% delle forme tumorali associate all’HPV e sono stati somministrati in sicurezza a milioni di ragazze e ragazzi in tutto il mondo. Si ricorda tuttavia, che la vaccinazione contro l’HPV previene nuove infezioni da HPV, ma non tratta le infezioni o le malattie esistenti. Questo è il motivo per cui il vaccino HPV funziona meglio se somministrato prima di qualsiasi esposizione all’HPV. Inoltre, l’utilizzo del vaccino affianca, ma non sostituisce, lo screening con il Pap-test e l’HPV-test.

I TEST DI SCREENING

I test di screening sono:

  1. il Pap test, in grado di valutare i cambiamenti delle cellule della cervice uterina. È un esame innocuo e indolore che permette l’osservazione del collo dell’utero, dal quale, con una spatola, vengono prelevate le cellule dell’esocervice (parte esterna del collo dell’utero) e con una sorta di spazzolino quelle dell’endocervice (parte interna del canale cervicale). Le cellule, poi, vengono poste su un vetrino e studiate dall’apposito specialista. Il test consente di individuare le lesioni pretumorali e i tumori allo stadio iniziale, quando i sintomi possono essere del tutto assenti

Il Pap test è l’esame di riferimento dai 25 a 30 anni, e deve essere eseguito almeno ogni tre anni, preferibilmente, e specialmente nelle donne sessualmente attive, annualmente durante la visita ginecologica di controllo.

  1. Il Test HPV, che ricerca specificatamente il virus. Questo screening viene effettuato non prima dei 30 anni e deve essere ripetuto con intervalli non inferiori ai 5 anni in caso di negatività.

Se il test è positivo si procederà con gli esami di approfondimento.

La colposcopia: esame che si avvale di uno strumento detto colposcopio che permette la visione ingrandita del collo dell’utero consentendo al ginecologo  di confermare la presenza di eventuali lesioni pretumorali o tumorali e valutarne l’estensione. Se alla colposcopia non sono presenti alterazioni importanti si ripeterà il test HPV dopo un anno.

La biopsia: nel caso alla colposcopia si rinvengano delle alterazioni, si procederà con un prelievo di una piccola porzione di tessuto del collo dell’utero anomalo che verrà sottoposta a un’analisi anatomopatologica che consentirà di confermare definitivamente le caratteristiche esatte della sospetta lesione.  

Ricordati infine di usare sempre il preservativo durante i rapporti sessuali con partner occasionali o di recente conoscenza. Il preservativo protegge non solo dall’HPV ma anche dalle altre malattie o infezioni sessualmente trasmesse (MST).

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Di seguito facili strategie da mettere in atto per prevenire il tumore del collo dell’utero. Sono semplici e facilmente eseguibili da ogni donna. Parlane anche con le tue amiche!

Cura sempre la tua igiene personale

Evita rapporti sessuali non protetti, specialmente con partner occasionali o di recente conoscenza

Esegui periodicamente i test di screening (come il Pap Test), aderendo ai programmi di prevenzione regionali e del Ministero della Salute

Fai i controlli ginecologici regolari. Non aspettare di avere sintomi anche se lievi, per sottoporsi alla visita

Mantieni uno stile di vita sano

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