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Amore

Non solo il 25 novembre. 4womanhealth contro la violenza verso ogni donna

Era il 17 dicembre del 1999 quando l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) istituì la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, che si festeggia ogni anno il 25 novembre, in memoria del brutale assassinio delle tre sorelle Mirabal avvenuto nel 1960. Quel giorno le tre donne, attiviste politiche e simboli della resistenza del regime dittatoriale di Rafael Leónidas Trujillo della Repubblica Dominicana, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate lungo la strada dai militari e sequestrate. Furono uccise per strangolamento, dopo aver subito varie violenze e gettate in un precipizio a bordo della loro auto, per simulare un incidente.

I NUMERI DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE

Che sia psicologica, fisica, sessuale, economica, singola o perpetuata nel tempo, i dati della violenza contro le donne sono impressionanti: secondo l’OMS, nel corso della propria vita, 1 donna su 3 ha subito violenza sessuale o fisica. In Italia, secondo l’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), il 37% delle donne è stata vittima di varie tipologie di violenze, di cui le forme più gravi (come gli stupri) sono state praticate da partner o ex partner, parenti o amici. In Italia nel 2021 sono stati commessi 119 femminicidi di cui:


  • il 58,8% delle donne è vittima di un partner o ex partner
  • il 25,2% è vittima di un altro parente
  • il 5% di un conoscente
  • il 10,9% di uno sconosciuto

Nel 2021 gli accessi in Pronto Soccorso (PS) per violenza sono stati 771. I tassi di ricovero delle donne che subiscono violenza sono più elevati per le minorenni e tre volte di più nelle donne straniere. In totale, nel corso della propria vita, le donne vittime di molestie o ricatti sessuali sul lavoro sono circa 1 milione e 400.000 e rappresentano circa il 9% delle lavoratrici attuali o passate.

COSA ESISTE A PROTEZIONE DELLE DONNE?

A livello internazionale l’Assemblea Generale dell’ONU ha adottato nel 1993, la Risoluzione 48/104 per l’eliminazione della violenza contro le donne. Ma il primo strumento giuridico internazionale completo istituito è stata la Convenzione di Istanbul (2011), che definisce la violenza contro le donne come una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione.

 

 

Dopo la ratifica della Convenzione di Istanbul anche l’Italia ha emesso una serie di normative volte a contrastare la violenza sulle donne e la violenza domestica, tra cui la legge n. 77 del 2013 e il Decreto-legge n. 93 del 2013 che ha apportato rilevanti modifiche in ambito penale e processuale.

 

In seguito, sono state adottate ulteriori misure volte a ostacolare la violenza contro le donne attraverso l’inasprimento delle pene dei reati di genere. Ma il provvedimento che più ha inciso nel contrastare la violenza di genere è la legge n. 69 del 2019 (c.d. codice rosso), che ha rafforzato le tutele processuali delle vittime di reati violenti, e in particolare i reati di violenza sessuale e violenza domestica. Tale normativa ha introdotto alcuni nuovi reati nel Codice penale (tra cui il delitto di deformazione dell’aspetto della persona per mezzi di lesioni permanenti al viso, quello di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti e quello di costrizione o induzione al matrimonio) ed aumentato le pene previste per i reati che più frequentemente sono commessi contro vittime di genere femminile (maltrattamenti, atti persecutori, violenza sessuale).

 

Con la legge di riforma del processo penale (legge n. 134 del 2021) infine, sono state estese le tutele per le vittime di violenza domestica e di genere. In particolare, nel 2023 il Parlamento ha approvato due leggi:

  • la legge n. 12 che prevede l’istituzione di una commissione bicamerale d’inchiesta sul femminicidio, e su ogni forma di violenza di genere e
  • la legge n. 122 che interviene sulla procedura da seguire nei procedimenti per delitti di violenza domestica e di genere, obbligando il pubblico ministero di assumere informazioni dalla persona offesa o da chi ha denunciato i fatti di reato entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato

Esiste un gesto che può aiutarti a comunicare silenziosamente in caso avessi bisogno di aiuto. Il segnale può essere fatto durante una videochiamata o quando ad esempio apri la porta di casa per ricevere un pacco.

A CHI RIVOLGERSI PER CERCARE AIUTO?

Ricorda che uscire dalla violenza si può!


Se sei vittima di qualsiasi forma di violenza
, che tu sia sposata o nubile, con figli o senza, o che tu abbia disabilità psicofisiche, sappi che esiste una vasta rete di protezione antiviolenza (centri antiviolenza e case rifugio) su tutto il territorio nazionale, dove troverai supporto e aiuto, per intraprendere il tuo percorso di uscita dalla violenza e tornare così ad essere libera di scegliere, di sorridere ma soprattutto libera di vivere.

Puoi rivolgerti a:

 

  • 112: è il numero di emergenza in caso di aggressione o di minaccia fisica, ma utile anche se sei vittima di violenza psicologica, o se stai fuggendo con i tuoi figli (in questo modo eviterai una denuncia per sottrazione di minore/i)
  • 1522: è il numero del servizio pubblico promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità (vedi sotto per maggiori informazioni)
  • Pronto Soccorso: per le cure mediche immediate e non procrastinabili. Gli operatori sociosanitari del Pronto Soccorso sapranno anche indirizzarti verso un percorso di uscita dalla violenza e nel caso fosse applicabile sono obbligati a riportare la violenza
  • Consultorio: mappa nazionale dei consultori la trovi qui
  • Centri antiviolenza: mappa e indirizzi dei centri antiviolenza qui
  • Telefono Verde AIDS e IST 800 861061 se hai subito violenza sessuale. Ti risponderà un esperto dal lunedì al venerdì, dalle ore 00 alle ore 18.00. Si può accedere anche al sito da www.uniticontrolaids.it

Sai cos’è il 1522?
Il 1522 è il numero del servizio pubblico promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità. E’ gratuito, attivo 24 h su 24, sia da rete fissa che mobile con un’accoglienza disponibile plurilingue (italiano, inglese, francese, spagnolo, arabo, farsi, albanese, russo, ucraino, portoghese, polacco) che,  con operatrici specializzate, accoglie le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking con l’assoluta garanzia di anonimato.


Per ricevere aiuto o un consiglio chiama il 1522 (il numero è gratuito anche dai cellulari) oppure: chatta direttamente da qui, con una operatrice.

In piedi, signori, davanti a una donna,
per tutte le violenze consumate su di lei
per tutte le umiliazioni che ha subito
per il suo corpo che avete sfruttato
per la sua intelligenza che avete calpestato
per l’ignoranza in cui l’avete lasciata
per la libertà che le avete negato
per la bocca che le avete tappato
per le ali che le avete tagliato
per tutto questo
in piedi, Signori, davanti ad una Donna.
E non bastasse questo
inchinatevi ogni volta che vi guarda l’anima
perché Lei la sa vedere
perché Lei sa farla cantare.
In piedi, Signori, ogni volta che vi accarezza una mano
ogni volta che vi asciuga le lacrime
come foste i suoi figli
e quando vi aspetta
anche se Lei vorrebbe correre.
In piedi, sempre in piedi, miei Signori
quando entra nella stanza e suona l’amore
e quando vi nasconde il dolore e la solitudine
e il bisogno terribile di essere amata.
Non provate ad allungare la vostra mano per aiutarla
quando Lei crolla sotto il peso del mondo.
Non ha bisogno della vostra compassione.
Ha bisogno che voi
vi sediate in terra vicino a Lei
e che aspettiate che il cuore calmi il battito
che la paura scompaia
che tutto il mondo riprenda a girare tranquillo
e sarà sempre Lei ad alzarsi per prima
e a darvi la mano per tirarvi su
in modo da avvicinarvi al cielo
in quel cielo alto dove la sua anima vive
e da dove, Signori, non la strapperete mai.

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