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Osteoartrosi: cos’è, cosa fare, consigli utili

In passato conosciuta come un disturbo ‘da usura’, l’osteoartrosi (OA) viene chiamata anche artrite degenerativa e malattia degenerativa delle articolazioni. Oggi è conosciuta meglio, sebbene non esistano ancora trattamenti in grado di curare in maniera definitiva la malattia. 

 

L’osteoartrosi interessa più articolazioni (l’articolazione è il punto in cui due ossa si uniscono) e strutture articolari (la cartilagine è il tessuto protettivo che ricopre le estremità delle ossa), come si evince dalla definizione di OA della Osteoarthritis Research Society International:

“La malattia si manifesta innanzitutto come un’alterazione molecolare (metabolismo anomalo del tessuto articolare), seguita da alterazioni anatomiche e/o fisiologiche (caratterizzate da degradazione della cartilagine, rimodellamento osseo, formazione di osteofiti, infiammazione articolare e perdita della normale funzione articolare), che possono culminare in una malattia.”

dolori articolari

L’osteoartrosi (OA) è la patologia articolare cronica più comune ed è la principale causa di disabilità. In tutto il mondo, si stima che 240 milioni di persone abbiano un’OA sintomatica e limitante le comuni attività (3,8% della popolazione mondiale; 2,3% uomini e 4,5% donne), ma il peso totale della malattia dovuta all’OA è ancora sconosciuto. Secondo i dati proposti dall’Associazione Nazionale Malati Reumatici, in Italia ci sono oltre 5 milioni di persone affette da questa condizione, circa il 10% della popolazione. Secondo i dati Istat del 2017, in Italia il 40% della popolazione presenta almeno una malattia cronica e l’artrosi rappresenta la seconda condizione cronica (16,1%) per frequenza dopo l’ipertensione. 

 

Il ginocchio e l’anca sono le due articolazioni più comunemente colpite. Quasi il 30% delle persone di età superiore ai 45 anni presenta un’evidenza radiografica di OA di cui circa la metà presenta sintomi al ginocchio. La prevalenza dell’OA sintomatica e radiografica dell’anca è di circa il 10%. 

 

Con l’osteoartrosi la cartilagine si rompe, causando lo sfregamento delle ossa all’interno dell’articolazione e sintomi come dolore, rigidità e mobilità limitata. 

 

L’artrosi può colpire qualsiasi articolazione del corpo. Tuttavia, le articolazioni più colpite sono: 

Mani

Dita

Spalla

La colonna vertebrale (in particolare collo o parte bassa della schiena)

Anca

Ginocchia

È più comune nelle donne che negli uomini (in rapporto di 2 a 1), soprattutto dopo la menopausa, a causa dei cambiamenti nei livelli ormonali. È più frequente nelle persone anziane, anche se può verificarsi negli adulti di qualsiasi età. 

cause dell'osteoartrosi

L’osteoartrosi è causata da un danno alle articolazioni, che può avere un effetto cumulativo nel tempo, ecco perché l’età è una delle cause principali del danno articolare che porta all’OA. Più si è anziani, più le articolazioni sono sottoposte a stress ripetitivo. 

Altre cause di danno articolare sono: 

  • lesioni pregresse, come la lacerazione della cartilagine, la lussazione delle articolazioni o le lesioni ai legamenti 
  • malformazione articolare 
  • obesità 
  • cattiva postura 
  • lavori usuranti, ad alto impatto e ripetitivi 

 

Alcuni fattori di rischio aumentano le probabilità di sviluppare l’osteoartrosi, tra questi abbiamo: 

  • familiarità (in particolare genitori, fratelli e sorelle) 
  • sesso femminile 
  • età minima di 50 anni
  • menopausa 
  • avere un’occupazione che comporta l’inginocchiamento, l’arrampicata, il sollevamento di carichi pesanti 
  • attività che mettono sotto sforzo costante le articolazioni 
  • storia pregressa di lesione articolare 
  • sovrappeso o obesità 
  • alterazioni della postura 
  • avere un’altra patologia che altera la salute delle tue articolazioni (ad esempio il diabete, la malattia venosa cronica oppure l’artrite) 

come si fa la diagnosi di osteoartrosi

Il medico ti farà domande partendo dalla tua storia clinica, valuterà sintomi e fattori di rischio; passerà poi ad esaminare le tue articolazioni compreso il livello di disagio o di dolore che provi. Successivamente il medico farà un esame approfondito delle tue articolazioni per valutarne la mobilità, la facilità e l’ampiezza di movimento, la presenza di gonfiore, i rumori articolari come scricchiolii e sfregamenti, la stabilità dell’articolazione e l’eventuale forma che ha la tua articolazione come, ad esempio, il ginocchio a botte” o la gamba arcuata“. 

Spesso non sono necessari studi di imaging radiologico, come le radiografie o la risonanza magnetica; pertanto, non sorprenderti se il tuo medico non ti prescriverà alcun test diagnostico per fare una diagnosi di OA.  

curare l'osteoartrosi è possibile?

Ti chiederai cosa fare allora per limitare i danni o gestire ed alleviare i sintomi?  

In generale l’approccio all’OA è multimodale e comprende l’uso di interventi educativi, fisici, comportamentali, psicosociali e trattamenti farmacologici.

L’approccio ottimale nelle donne prevede una combinazione di cambiamenti dello stile di vita, terapia fisica/riabilitativa ed eventualmente l’uso di farmaci. Ecco allora dei piccoli consigli per aiutarti a gestire la tua OA. 

 

  • Mantieni un giusto peso corporeo. I chili di troppo esercitano una pressione e un carico supplementare sulle articolazioni, in particolare sulle ginocchia e sulle anche. Se sei in sovrappeso la perdita dei chili in eccesso, potrà ridurre il carico sulle articolazioni, alleviare i sintomi, ridurre il dolore e migliorare la tua mobilità.
  • Muoviti e fai esercizio fisico regolarmente. Esercizi dolci e regolari, come camminare, nuotare e andare in bicicletta, ti aiuteranno a rafforzare i tuoi muscoli, a migliorare la funzionalità e la flessibilità delle articolazioni e a ridurre il dolore. Gli esercizi a basso impatto, come il nuoto, la bicicletta e le passeggiate, sono ideali.  Fare esercizio fisico, inoltre, ti aiuterà a perdere peso nel caso tu ne avessi necessità. 

Rivolgiti sempre al tuo medico e al tuo fisioterapista, nel caso non lo avessi il tuo medico saprà consigliarti. Insieme potranno definire un programma di esercizi adatto alle tue esigenze. Se il tempo è un nemico sappi che oggi, esistono tanti programmi e centri di fisioterapia che possono seguirti anche da casa con un programma su misura per te.  

  • Utilizza dispositivi di supporto ed assistenza, nel caso la tua deambulazione fosse instabile. Dispositivi come tutori, bastoni, stampelle e ausili per la deambulazione possono aiutarti a ridurre il carico sulle articolazioni colpite e a ridurre il dolore. 

Le terapie complementari possono in alcuni casi dare sollievo dai sintomi dell’artrosi, tra queste l’agopuntura, il massaggio o gli integratori a base di erbe.  Anche la Terapia del calore e del freddo: quando la rigidità ed il dolore sono lievi prova ad applicare un impacco caldo e poi freddo sulle articolazioni doloranti per 15-20 minuti, più volte al giorno. Potrebbe alleviare il dolore e la rigidità muscolare.  

  • Modifica lo stile di vita. Evita le attività che sollecitano eccessivamente le articolazioni, come gli sport ad alto impatto. Modifica il tuo ambiente domestico e lavorativo per ridurre la tensione sulle articolazioni, ad esempio utilizzando una sedia, un mobile e strumenti ergonomici. 
  • No ai movimenti ripetitivi. Possono peggiorare il dolore e l’infiammazione articolare. Evita, o riduci, le attività con movimenti ripetitivi come scrivere al computer o lavorare a maglia o cucire. 
  • Dormi e riposa adeguatamente. Dormire e riposarsi è una delle pratiche necessarie per gestire l’artrosi. Durante il giorno far riposare le articolazioni è importante; prenditi quindi delle pause per rilassati. 

Vediamo ora quali sono i farmaci e le informazioni utili nel caso ti vengano prescritti. 

Secondo le linee guida Nazionali ed internazionali il farmaco di prima scelta per il trattamento dell’OA è il paracetamolo fino ad un dosaggio di tre grammi al giorno. I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), come l’ibuprofene e il naprossene aiutano a ridurre il gonfiore e l’infiammazione e alleviano il dolore.  

Quando il dolore è intenso o nei casi più gravi, può essere necessario ricorrere a farmaci come i corticosteroidi. 

 

Sebbene non vi sia un consenso unico da parte delle società scientifiche internazionali anche le infiltrazioni interarticolari a base di acido ialuronico vengono utilizzate nella pratica clinica così come le infiltrazioni a base di corticosteroidi, nonostante questi ultimi forniscano un sollievo sintomatico a breve termine.  

Assumere i farmaci sempre e solo se prescritti dal medico. No al fai da te. 

Non tutti i FANS sono uguali, sebbene tutti svolgano essenzialmente un’azione simile antinfiammatoria. L’azione che svolgono può essere diversa a secondo della paziente, così come alcune opzioni non possono essere combinate o essere assunte se sono presenti altre patologie concomitanti. Questi farmaci inoltre possono avere effetti collaterali anche gravi, soprattutto quando assunti per lunghi periodi. Pertanto, il trattamento deve sempre e solo essere fatto sotto il controllo medico. 

Se il dolore e la mobilità fossero molto compromesse potresti dover essere sottoposta ad un l’intervento chirurgico. L’intervento chirurgico è riservato solo ai pazienti che non rispondono alle altre opzioni di trattamento compresi i farmaci. In questi casi solo l’intervento chirurgico potrà alleviare il dolore e ripristinare la mobilità. Il tuo medico saprà consigliarti al meglio. Nel caso ti servisse puoi anche rivolgerti alle associazioni di pazienti come ANMAR (associazione nazionale malati reumatici onlus) o il Centro Nazionale Artrosi. Queste organizzazioni ti forniranno le informazioni ed il supporto necessario per affrontare al meglio questa patologia. 

Il piano di trattamento deve essere personalizzato e rispondere alle tue esigenze e ai tuoi sintomi specifici. Quando il trattamento viene discusso e condiviso tra il medico e la paziente, viene seguito con molta più attenzione, e in questo caso, la maggior parte delle donne e degli uomini con artrosi può gestire i sintomi e mantenere una buona qualità di vita. 

  •  Hawker G.; Osteoarthrosis Research Society International 2016 

  • Basile M. et al.; Glob Reg Health Technol Assess 2020 

  • Katz JN, et al.; JAMA.2021; 325(6):568-578 

  • Hawker GA; Clin Exp Rheumatol. 2019 Sep-Oct;37 Suppl 120(5):3-6

  • Kolasinski SL, et al.; Arthritis Care Res (Hoboken). 2020 Feb;72(2):149-162 

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