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Nutrizione: no alle mode, sì ai cibi che fanno bene alla salute

 

La Dieta «del» e la dieta «senza» sono regimi alimentari che promettono di perdere peso escludendo o includendo degli alimenti specifici. 

 

 

Ma queste diete funzionano? E, soprattutto, garantiscono il benessere della persona?

Questa è la prima domanda che dobbiamo sempre porci quando si decide di modificare il proprio stile alimentare. Cosa si intende per dieta del o senza?

Iniziare una riflessione su cosa mangiamo è sempre positivo e, anche se l’obiettivo è perdere peso per questioni estetiche, può essere una buona occasione per migliorare il nostro stato di salute. Per questo è molto importante non improvvisare e non affidarsi a soluzioni poco adatte al proprio organismo e alle proprie esigenze.

Facciamo una breve panoramica per fare chiarezza e capire al meglio cosa si intende per dieta del o dieta senza.

Le diete “del” sono quelle che prevedono un regime alimentare basato principalmente sull’assunzione di un solo alimento.

Mangiare frutta e verdura fa indubbiamente bene. Non dimentichiamo che l’OMS raccomanda di consumarne almeno cinque dosi durante la giornata.

Per sfruttare al meglio tutti i benefici e le proprietà nutritive di frutta e verdura devi privilegiarle a seconda del periodo dell’anno, ovvero della stagionalità, e della modalità di coltivazione (biologica, biodinamica o agricoltura a minor impatto ambientale).

Il problema sorge quando si seguono diete che prevedono di consumare un solo tipo di frutta o di verdura per lunghi periodi, come ad esempio la dieta del limone, la dieta delle mele, la dieta dell’uva o la assai nota dieta della banana.

Se è vero che questi alimenti sono ricchissimi di vitamine è pur vero che  se li consumiamo in via esclusiva per molti giorni avremmo delle carenze di molte altre sostanze nutritive.

Come potremmo assumere proteine e carboidrati in quantità sufficiente se mangiamo solo mele o limoni? e poi pensate che noia!

Variare, cambiare, trovare nuovi abbinamenti, questo è il segreto per mantenersi in salute, provare nuovi sapori e, perché no, sviluppare la creatività.

Le diete “senza” sono quelle che prevedono la totale esclusione di un principio nutritivo dal proprio regime alimentare. Le due più note sono:

le diete senza glutine
le diete senza lattosio

Questi regimi alimentari nascono per rispondere alle esigenze delle persone che per allergie, intolleranze o altri problemi non possono assumere queste due macromolecole e gli alimenti che li contengono.

A chi ha avuto una diagnosi di celiachia, ad esempio, il glutine è responsabile dell’infiammazione cronica dell’intestino tenue. Di conseguenza, uno strumento per arginare i sintomi della malattia, evitando così di sviluppare le gravi carenze nutrizionali e le complicanze della celiachia, è evitare i cibi in cui è presente.

Un discorso simile vale anche per i soggetti che presentano una carenza o un’insufficienza dell’enzima lattasi e per questo non riescono a digerire il lattosio, lo zucchero presente nel latte e i suoi derivati, che resta a fermentare nel lume intestinale.

 

Sia il lattosio che il glutine, sempre più spesso sono eliminati ed esclusi dalla propria alimentazione giornaliera, da persone non celiache o non intolleranti al lattosio dichiarando di trarre dei benefici.

Ma c’è un fondo di verità o è una suggestione?

Alcune persone consumano in quantità eccesiva pasta e dolci, ricchi di glutine, e latticini, ricchi di lattosio, non facendoli mai mancare sulla tavola né a pranzo né a cena. É troppo anche per le persone più sane e con una linea perfetta. Il loro allontanamento dalla dieta comporta, come conseguenza secondaria, la riduzione di zuccheri e grassi. Il dimagrimento o il sentirsi meglio è in realtà dovuto alla modifica del regime alimentare, alla riduzione dell’introito giornaliero di due elementi che assunti in modo eccessivo determinano una alterazione dello stato metabolico, del peso corporeo oltre al fatto che a lungo termine possono determinare malattie come ad esempio il diabete di tipo II o alimentare.

Il Tavolo tecnico sulla sicurezza nutrizionale (TaSiN) del ministero della salute  ha predisposto il position spot “La dieta è una cosa seria” che pone la massina attenzione sull’importanza di una alimentazione sana ed equilibrata, fondamento per la protezione della salute. Per ogni dubbio il ministero sottolinea la necessità che il cittadino si rivolga ad un team multidisciplinare al fine di contrastare l’alta prevalenza di obesità e di malattie croniche non trasmissibili correlate, nel tempo, sono stati elaborati numerosi interventi dietetici, non sempre scientificamente corretti.

Chi può elaborare le diete in Italia?

La professione di nutrizionista, intesa come elaborazione / determinazione / prescrizione di diete, in Italia secondo la normativa vigente è permessa esclusivamente al dietologo, dietista e biologo nutrizionista.

  • La diagnosi è esclusiva del Medico
  • Il Dietista può elaborare diete in collaborazione e su prescrizione medica
  • il Biologo nutrizionista può autonomamente determinare diete anche nei soggetti affetti da patologia solo dopo l’accertamento diagnostico (del medico)

Tutte le altre figure o professioni che rilasciano diete commettono abuso della professione di biologo, medico e dietista. Verifica sempre i titoli e la formazione del professionista a cui ti affidi, al fine di tutelare la salute!

  • Fondazione Veronesi
  • Ministero della Salute area Nutrizione
  • Crea Linee Guida per una sana alimentazione, 2019 Novembre
  • Federazione Ordine Nazionale dei Biologi
  • Min. Salute parere del 15.12.2009.
  • Legge n. 396/1967.
  • Min. Salute circ. del 06.08.2012
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