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Maternità

Pregoressia: un disturbo alimentare tra le sfide della gravidanza

Nel panorama dei disturbi alimentari (DA), un fenomeno ancora oggi sconosciuto ma in crescita, è la pregoressia. Questo DA si manifesta durante la gravidanza e combina le problematiche di un’alimentazione inadeguata con le complesse dinamiche psicologiche femminili dell’essere incinta. Ciò comportare rischi significativi sia per la mamma che per il bambino.

TRA SALUTE E AUTOPERCEZIONE: COSA È LA PREGORESSIA

Pregoressia (o Pragorexia) è un termine recentemente coniato e frutto della cultura pop. Nato dai media anglosassoni per descrivere quelle donne che riducono le calorie e fanno esercizio fisico in eccesso, per controllare l’aumento di peso in gravidanza. Il termine deriva dalla fusione di “pregnancy” (gravidanza) e “anorexia” (anoressia). Già nel 2004, il New York Times pubblicò un articolo di Laurie Abraham intitolato “Il pancione perfetto“. L’autrice descriveva quelle donne alla moda newyorkesi, che ansiose di mantenere il loro corpo “perfetto” in gravidanza, arrivavano ad allenarsi ogni giorno fino a spingere la loro frequenza cardiaca al limite massimo di sicurezza.

La paura di “ingrassare” diventa una vera e propria deviazione psicologica, una ossessione, che si trasforma in un disturbo alimentare serio durante la gestazione.

La pregoressia non è riconosciuta come malattia nei principali manuali diagnostici di psichiatria come il DSM-5-TR (2023) ma ciò non ne diminuisce la serietà.

Spesso alla base di tale disturbo vi è una profonda insoddisfazione del proprio aspetto esteriore così come la paura di perdere il controllo sul proprio corpo che la gravidanza inevitabilmente comporta.

DISTURBI ALIMENTARI E GRAVIDANZA: QUAL È LA RELAZIONE?

La gravidanza e, la conseguente, genitorialità richiedono sempre una grande forza fisica, psicologica ed emotiva. Durante la gravidanza, il feto in crescita riceve tutto il suo nutrimento dal corpo materno. Sebbene l’aumento di peso sia necessario per una gravidanza sana, per chi soffre di disturbi alimentari, dover aumentare di peso può essere molto “gravoso e spaventoso”.

 

La gravidanza così, per molte donne, e soprattutto per quelle che soffrono di DA, può essere un vero e proprio fattore di stress negativo. L’aumento del peso corporeo e il cambiamento delle forme del corpo possono portare o alla recidiva o al peggioramento di un DA preesistente. Le donne in gravidanza sono, infatti, particolarmente colpite dai disturbi alimentari, perché sottoposte a un forte stress fisico e mentale. Per alcune, l’aumento di peso può farle sentire più femminili, per altre invece può essere una minaccia alla loro femminilità. Temono che dopo il parto, rimarranno sempre con dei “chili superflui”. Per questo motivo, disturbi alimentari come l’anoressia sono sempre più frequenti nella società odierna.

 

A causa della natura complessa di questa relazione, è importante che le donne con un DA stiano molto attente durante la gravidanza. Dovrebbero cercare aiuto e supporto professionale e assicurarsi di seguire una dieta equilibrata e nutriente.

I DISTURBI ALIMENTARI INFLUENZANO LA FERTILITÀ?

Sì, sebbene la relazione non sia chiara. La ricerca scientifica indica che le donne con anoressia o bulimia hanno meno probabilità di rimanere incinte rispetto alle donne senza un disturbo alimentare. È importante notare, tuttavia, che tali effetti sono reversibili con un trattamento appropriato. Ad esempio, una analisi condotta su una serie di studi del 2020 (Chaer, et al., 2020) sulla fertilità e la riproduzione ha rilevato che quando l’anoressia è stata trattata correttamente, i tassi di fertilità, gravidanza e parto hanno ripreso il normale funzionamento.

IN CHE MODO LA GRAVIDANZA COMPLICA I DISTURBI ALIMENTARI?

La gravidanza può essere un fattore scatenante per molte donne, che lottano con la paura di ingrassare e allo stesso tempo vogliono disperatamente fornire nutrimento al feto in via di accrescimento. Questo, insieme a nuovi fattori di stress fisico ed emotivo, esacerba la tendenza al controllo dell’introduzione di cibo. Nella maggioranza dei casi chi la donna non è consapevole della gravità del disturbo e delle sue potenziali conseguenze non solo per la propria salute ma anche per lo sviluppo del bambino; pertanto, è essenziale che chi le è accanto sia in grado di capire i campanelli di allarme della patologia.

PREGORESSIA: I RISCHI PER LA MADRE E IL BAMBINO

La pregoressia mette a serio rischio la salute sia della madre che del bambino. La mamma può sviluppare carenze nutrizionali, disidratazione, disturbi cardiovascolari e osteoporosi, oltre a un aumentato rischio di complicazioni durante il parto, come il parto pretermine o la necessità di essere sottoposte a un parto cesareo.

Per il bambino, le conseguenze possono essere altrettanto gravi. La restrizione alimentare della madre può portare a un basso peso alla nascita, ritardi nella crescita intrauterina, e in casi estremi, può aumentare il rischio di mortalità neonatale. Al di là delle immediate conseguenze fisiche, ci sono anche potenziali impatti a lungo termine sullo sviluppo neurologico e sulla salute del bambino.

PREGORESSIA: QUALI SONO LE CAUSE?

La pregoressia è un fenomeno complesso, influenzato da fattori biologici, psicologici e socioculturali. La pressione sociale per “rimanere in forma” anche durante la gravidanza gioca un ruolo significativo, così come le questioni di autostima e controllo legate all’immagine corporea. Le donne che hanno sperimentato disturbi alimentari in passato o che hanno una storia di insoddisfazione corporea sono particolarmente a rischio. I social media possono essere un ulteriore fattore scatenante, poiché spesso mostrano corpi eterei con “pance carine”, che sono ben assai lontane dalla realtà che la maggior parte delle future mamme deve affrontare. Uno studio del 2017 dell’University of Illinois at Urbana-Champaign, ha esaminato gli effetti che le rappresentazioni sui social media comportava nelle donne incinte, ed ha rilevato che il 46% di esse aveva riportato emozioni negative come frustrazione, disperazione e depressione.

Pregoressia verso Anoressia
I sintomi della pregoressia sono simili a quelli dell’anoressia, tuttavia mentre nella pregoressia la donna affetta ha la paura specifica di ingrassare durante la gravidanza nell’anoressia il timore di ingrassare è globale, indipendentemente dalle circostanze che vive.

PREVENZIONE E TRATTAMENTO della pregoressia

La chiave per combattere la pregoressia sta nel diffondere la consapevolezza su questo disturbo e sui pericoli che comporta, affinché le donne incinte possano ricevere il supporto e le cure di cui hanno bisogno per vivere una gravidanza sana e felice, sia per loro che per i loro bambini.
Il trattamento di ogni DA è un processo lungo e difficile. Così come per altri DA, anche per la pregoressia, non si conoscono i fattori di rischio che causano la malattia, per cui il trattamento causale è impossibile. L’équipe multidisciplinare di supporto dovrebbe essere composta da ginecologo, psicologo e/o psichiatra, nutrizionista e ostetrica.
Il ginecologo dovrebbe:

  • fornire alla donna in gravidanza tutte le informazioni legate alla necessità di una corretta alimentazione per un corretto aumento di peso,
  • ad ogni visita medica dovrebbe misurare il peso corporeo della donna
  • controllare i farmaci che la donna assume in gravidanza, in particolare se fa uso di diuretici, lassativi, insulina, farmaci per le malattie della tiroide o prodotti dimagranti.

La chiave per la diagnosi dei disturbi alimentari nelle donne in gravidanza è il controllo del loro peso corporeo. Questo permette di valutare se la donna sta aumentando di peso in modo corretto.
È importante che i medici parlino con le loro pazienti dell’accettazione dei cambiamenti del loro corpo durante la gravidanza. Dopo il parto le donne dovrebbero essere incoraggiate ad allattare al seno, in quanto aiuta a normalizzare il peso dopo il parto.

Come riconoscere i segni premonitori della pregoressia nella donna affetta?

Mangia da sola. Spesso la donna scegli di mangiare da sola per evitare di sentirsi esaminata o messa in discussione dalle altre persone.

Eccessivo interesse per il proprio aspetto fisico piuttosto che per il proprio bambino/a. La donna pregoressica si preoccupa più per l'aumento di peso che del bambino in via di sviluppo.

Esercizio fisico eccessivo. La pregoressia a volte coincide con un esercizio fisico eccessivo e/o compulsivo.

Mancanza di aumento di peso. La gravidanza comporta generalmente un aumento di peso. La donna con pregoressia può mostrare un'evidente mancanza di aumento di peso anche durante il terzo trimestre.

La pregoressia ci ricorda l’importanza di affrontare con sensibilità e apertura mentale le sfide che la donna deve affrontare durante la gravidanza, promuovendo un ambiente di supporto e comprensione intorno alle future madri e ai loro bimbini.

ATTENZIONE AI CAMPANELLI D’ALLARME

La donna che soffre di pregoressia in genere non è consapevole della gravità del suo disturbo e delle potenziali conseguenze per la propria salute e quella del bambino. Cogliere alcuni segnali precoci può essere di aiuto per indirizzare la donna verso un approfondimento clinico, ecco alcuni segnali utili:

  • iperemesi Gravidica (episodi ripetuti di vomito durante la gravidanza che portano a disidratazione, perdita di peso e squilibrio elettrolitico e metabolico)
  • pregresso disturbo alimentare in età giovanile
  • mancato aumento o addirittura perdita di peso oltre i 4 kg
  • ossessione di fronte al cibo
  • allenamento fisico eccessivo e compulsivo

A chi chiedere aiuto? Associazione per lo studio di Anoressia Bulimia e Obesità centri fondati da Fabiola De Clercq, una della prime donne in Italia che ha raccontato la sua esperienza in un libro autobiografico intitolato “Tutto il pane del mondo”.

“Negli occhi di ogni mamma c'è il futuro del domani”

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